È la piazza di Belluno, un giardino nel centro della città, il salotto racchiuso da un arco di palazzi delle più importanti famiglie Bellunesi. Nel passato la piazza era conosciuta come piazza Campedèl o Campitello. Il nome indicava l’area dove si tenevano fiere, manifestazioni, il mercato, fin dall’antico Campo di Marte di origine romana. La piazza sorge proprio fuori dalle mura cittadine. In passato, lungo il lato sud, al posto delle case, sorgevano le mura della città. All’estremità ovest c’era la torre del castello. Queste mura rimasero in piedi fino al secolo XVIII quando, dopo il riempimento del fossato, cominciarono ad essere demolite per la costruzione degli edifici.
Fino al 1620, era possibile entrare all’interno delle mura della città di Belluno mediante due porte, Porta Ussolo, da “ussiolo” cioè piccola porta, chiamata nel 1865 Porta Dante, e porta Dojona, unica via agibile da nord per tutto il Medioevo.
La forma della piazza è ellittica perché, rispecchiava il tiro della bombarda posta su una delle torri del castello di Belluno. Il cannone poteva infatti sparare verso la piazza con un’ampiezza massima di tiro di 90 metri, mentre i palazzi che si trovano a nord nel punto più ampio dell’ellissi sono posizionati a 92 metri e dunque non potevano essere toccati da eventuali esplosioni.
Durante la II Guerra Mondiale quattro giovani partigiani furono uccisi dai soldati nazisti il 17 marzo del 1945. A ricordo del loro sacrificio si possono leggere i loro nomi su quattro lampioni della piazza, dove i corpi erano stati impiccati, mentre nei giardini, progettati dall’architetto Alberto Alpago Novello degli anni Venti del XX secolo, sono state realizzate nel 1965 tre sculture in bronzo dall’artista di Falcade, Augusto Murer, in memoria di questo tragico episodio.
Oggi la piazza dei Martiri è il luogo del “liston”, le passeggiate cittadine lungo i portici.
Da non perdere: la cinquecentesca chiesa di San Rocco, costruita a seguito di un voto cittadino fatto al santo protettore invocato contro le pestilenze. Il Palazzo Crotta, la Cassa di Risparmio, progettata dal già citato Alpago Novello, Palazzo Cappellari della Colomba, opera dell’architetto feltrino Giuseppe Segusini che lo progettò per il nipote del papa bellunese Gregorio XVI, al secolo Mauro Cappellari, nel 1835; lo stesso architetto fece negli stessi anni anche il Teatro Comunale che si trova a est della piazza, accanto all’antica Porta Dojona che permette ancora oggi l’ingresso nel vero e proprio centro storico. I giardini con antichi cedri che coccolano un’ampia fontana circolar, e una vasca del diametro di 16 metri, riporta 69 stemmi dei comuni che formano la provincia di Belluno.
Fonte: web

INDIRIZZO
Piazza dei Martiri, 32100, Belluno